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Storia del Massiccio

IL MONTE GRAPPA: NOTIZIE STORICHE

Il Monte Grappa con i suoi 1775 metri di altezza è la cima più alta dell'omonimo massiccio, appartenente alle Prealpi Venete che si erge isolato tra le valli dei fiumi Brenta e Piave. La sua origine, circa dieci milioni di anni fa è da attribuire allo scontro ancora in atto, fra la zolla del continente africano e quella europea avvenuta in questa

parte dell'oceano Tetilde o Mesogeo. La collisione ha determinato il sollevamento delle acque che corrugandosi hanno formato le catene montuose e le fasce collinari presenti sul territorio italiano. Della storia passata del monte e dell'origine del suo nome, il quale nei documenti storici risulta essere stato cambiato più volte, si hanno pochissime notizie fino a quando, nel 1901, il Patriarca di Venezia, Giuseppe Sarto, prima di diventare Pontefice e di assumere il nome di Pio x, vi si reca per portarvi e benedirvi la famosa Madonnina, ancora oggi visibile all'interno del Sacrario.

Il Grappa acquista grande importanza nel corso della Grande Guerra del 1915-1918 quando, nel 1917 diventa il baluardo dalla difesa delle truppe austriache che, dopo la battaglia di Caporetto, ambiscono alla conquista della riva orientale del Piave e al controllo del Massiccio poiché esso è il nodo di saldatura fra la linea del Piave e quella degli Atopiani. Proprio qui gli attacchi delle truppe austriache iniziati il 13 novembre e continuanti a più riprese per dieci giorni, con ingenti perdite di uomini da entrambe le parti, incontrano una fervida resistenza tanto da riconquistare, dopo la battaglia dell'11 dicembre, con un contrattacco italiano parte dell'Asolone. La primavera successiva la quarta armata italiana, comandata dal generale G. Giardino, subisce una nuova offensiva nemica iniziata la notte del 15 giugno 1918. Nella stessa giornata le truppe italiane passarono al contrattacco e il 24 giugno ristabiliscono la situazione facendo fallire, per la seconda volta, l'attacco austriaco che aveva lo scopo di conquistare il Grappa ed aprire la via alla pianura. Da ultima l'offensiva Italiana del 24 ottobre 1918 (un anno esatto da caporetto 24 ottobre 1917) riuscì a cacciare gli austriaci dal Grappa segnando definitivamente la vittoria della guerra da parte delle truppe italiane. In onore dei combattenti morti per la Patria, nell'immediato dopoguerra viene eretto il monumento Ossario, per il quale l'incarico viene affidato agli stessi ingegneri che hanno progettato la Galleria Vittorio Emanuele III. I lavori iniziati nell'ottobre del 1925 vengono sospesi, per le infiltrazioni d'acqua, nel 1931 quando viene redatto un nuovo progetto che esclude la galleria dall'impianto e per la realizzazione del quale i lavori terminano con la cerimonia di inaugurazione presenziata dal re il 23 settembre 1935. In ricordo della vittoria, ogni anno la prima domenica di agosto, sul Grappa si celebra una festa per ricordare la posa della Madonnina e i morti della guerra. La Seconda Guerra Mondiale, ed in particolare il periodo che va dalla caduta del fascismo (25 luglio 1943) al suo ritorno al potere dopo alcuni mesi (8 settembre) nel bassanese si formano le brigate partigiane antifasciste che si concentrano, per la maggior parte sul Massiccio del Grappa, in modo da controllare la Valsugana, via di collegamento della Germania con le forze naziste operanti in Italia.
Nel luglio del 1944 i nazi-fascisti rispondono alla guerriglia avviata dai partigiani con un tragico rastrellamento nel quale impiegano 15-20.000 uomini contro 1500 partigiani. In loro onore, vicino all'Ossario viene posta una statua in bronzo, il Monumento al Partigiano, opera dello scultore Augusto Murer.