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I SEGUENTI ARTICOLI sono stati gentilmente concessi dall'autore Fabio Danzi, pertanto ogni riproduzione anche parziale del contenuto deve essere autorizzata dall'autore.

STUDI E RICERCHE di     Fabio Danzi

 IL BOSCO DELLE     FONTANE a Cismon del     Grappa

 LE GALLERIE DI GUERRA     di Col Campeggia (Fauna)

LE RISERE di Semonzo

 OASI XEROTERMICA alle     pendici del Monte Grappa

 PICCOLE ACQUE sul     Monte Grappa

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UN'OASI NATURALE A DUE PASSI DA BASSANO

La mia passione per la natura mi ha portato, nel 1972, all'età di soli 12 anni, a raccogliere, conservare e classificare coleotteri e farfalle.

Ricordo nelle estati di quei primi anni 70, le mie escursioni in bicicletta nelle colline vicino Bassano, per cercare quelle piccole creature.

A scuola trasmisi il mio interesse a un compagno e con lui condivisi le mie scoperte.

Qualche anno fa, osservando lo schedario della mia collezione, lessi della cattura di un coleottero alpino

( cioè che predilige stazioni climatiche di quota ) fatta dal sottoscritto a Cismon del Grappa nel lontano 1976.

Questa cattura mi incuriosì e corsi a leggere sui vari libri scientifici della mia libreria se questo insetto frequentasse anche stazioni di bassa quota ( ricordo che Cismon del Grappa è sito a soli 190 metri sul livello del mare e non è quindi una zona alpina ), non trovai alcun riscontro.

Con la mente cercai di ricordare il luogo e le circostanze esatte di quella cattura.

Ed ecco nel ricordo mi rivedo in treno, assieme al mio compagno di ricerca, la fermata a Cismon Del Grappa e successivamente, attraversata la ferrovia ci dirigemmo verso un bosco fitto e abbandonato che, cercando insetti attraversammo giungendo alle rive del fiume Brenta.

Allora non esisteva la superstrada della Valsugana che divide il bosco in due.

Decisi così, a distanza d'anni, di andare a vedere cos'era cambiato. Si sa bene che ogni sconvolgimento ambientale porta alla scomparsa di molte specie animali.

Giunto sul luogo trovai, all'altezza dello svincolo della superstrada, una stradina sterrata che porta in breve a una cava di ghiaia. L'ingresso era naturalmente vietato ai non addetti ai lavori ma, entrai ugualmente.

Trovai con sorpresa uno stagno e dei boschetti di salici cresciuti su un terreno costituito di limo e argilla, frutto del deposito, da parte dell'uomo, degli scarti delle escavazioni del letto del fiume.

Da questo ambiente, in quattro anni di ricerca, sono emerse specie molto interessanti, che in questo luogo hanno trovato il clima a loro favorevole.

IL CLIMA DI CISMON

L'area di Cismon è interessata da un clima temperato fresco, con temperatura media annua di 6 / 10 C° e da un regime pluviometrico prealpino, con il massimo di precipitazione nei mesi primaverili e autunnali.

A questo clima particolare contribuisce un'area boschiva naturale sita a sud della cava di ghiaia, lungo il fiume Brenta. Questo bosco prende il nome di “Bosco delle Fontane” ed è soggetto a tutela ambientale grazie alle interessanti specie vegetali che vi vivono.

Il clima di questo bosco è particolarmente umido e fresco, causa le molte risorgive e l'aria fredda che scende dal massiccio Monte Grappa attraverso alcune valli adiacenti.

IL BOSCO DELLE FONTANE

Questo bosco è situato lungo il fiume Brenta, alla sinistra orografica della valle e occupa una superficie di 30 ettari .

Si tratta di una boscaglia alluvionale la cui importanza ecologica è la difesa del territorio, costituendo uno sfogo per le acque del fiume in caso di piena.

In questo ambiente spicca la presenza dell'ontano bianco, pianta amante gli ambienti umidi e caratteristica dei fondovalle alpini. ( ricordiamo che qui siamo ancora nelle Prealpi )

Questo bosco igrofilo è l'unico esempio della provincia di Vicenza mentre riprende e si estende maggiormente all'interno della Valsugana all'altezza del paese di Grigno, provincia di Trento.

Il Bosco delle Fontane è alimentato dalle acque che, durante le forti piogge, scendono dalla Valle dei Ponti, dalla Val Nassa e dalla Val Gallina. Dette acque dapprima spariscono sotto il terreno per poi riaffiorare nel pianoro alluvionale sotto forma di numerose risorgive.

Oltre all'ontano bianco si segnala la presenza di piante rare tipiche di ambienti palustri quali la calta palustre, il nontiscordardimè palustre e il giaggiolo palustre, l'orchidea latifoglia, l'orchidea incarnata e l'iris ( Iris pseudacorus).

In questo ambiente si sono sviluppati dei terrazzamenti non più raggiunti dalle piene del fiume sui quali si sono sviluppati boschetti di salice e di pino silvestre mentre c'è anche la possibilità di osservare piccoli prati aridi nei quali è molto frequente l'orchidea dei fuchi, specie submediterranea che qui trova l'ultima sua stazione settentrionale e questo è l'unico biotopo della Valsugana idoneo alla sua crescita.

Queste zone risparmiate dalle acque sembra siano frutto dell'abbassamento del letto del fiume a causa degli scavi ad opera dell'uomo.

UNA VISITA AL PARCO

Nel bollettino numero 74 gennaio / febbraio 1990 del WWF di Bassano del Grappa, uscì un articoletto sulla flora del Bosco delle Fontane, preceduto dalla proposta di tutela di tale ambiente presentata dallo stesso WWF alla Provincia di Vicenza allo scopo di istituire una riserva d'interesse naturale.

Il bosco è stato in seguito attrezzato ad area picnic, con panche e tavoli in legno ed è stato tracciato un sentierino ad anello che in circa 30 minuti permette la visita del biotopo.

Sulle piante sono state apposte delle tabelle in legno con il relativo nome scientifico.

Le specie vegetali censite in questa piccola area sono ben 311 e fanno di questo luogo un vero e proprio laboratorio all'aperto, a disposizione d'appassionati e scolaresche.

L'entrata al bosco è sita nei pressi del distributore Agip nella statale della Valsugana all'altazza di Cismon del Grappa.

GLI INSETTI

Gli insetti e in particolar modo, molti coleotteri e le farfalle, sono legati, per il loro sviluppo, ai vegetali. E' quindi naturale che le ricerche avessero portato alla raccolta di molte specie infeudate a piante acquatiche o almeno amanti di zone molte umide.

Questa non è certo la sede idonea per stilare un resoconto dei risultati scientifici fin qui ottenuti e mi limiterò perciò a ricordarne solo alcuni.

Tra le specie che amano le zone fresche e i pascoli alpini ricordo lo scarabeide Anoplotrupes stercorosus, che qui ha trovato ambiente idoneo anche se sito a bassa quota.

Tra i coleotteri che frequentano piante acquatiche ricordo il curculionide Bagous alismatis mentre il Lepyrus palustris vive a spese di Rumex e salici.

L'Apionide Nanophies marmorator vive a spese di Lythrum sp, pianta acquatica.

Spettacolare è vedere in gran numero correre sul terreno i piccoli stafilinidi del genere Stenus con le specie : Stenus ampliventris, S. asphaltinus, S. biguttatus, S. flavipalpis e altre ancora.

Altro stafilinide interessante è l'Anthophagus caraboides, che vive di preferenza in montagna, lungo corsi d'acqua, alle spese delle infiorescenze di caducifoglie.

Sono igrofili per eccellenza i piccolissimi ( 1 – 2 millimetri di lunghezza ) coleotteri della famiglia Pselafide, che si raccolgono sul terreno umido.

Di questi ho raccolto il Rybaxis longicornis, la Brachygluta fossulata e la B. trigonoprocta e in un solo esemplare la rara Brachygluta tristis.

Molte altre sono le specie degne di interesse e altre ancora ne potrò scoprire in questo ambiente che spero l'uomo sappia conservare.

DANZI FABIO