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Nomi degli ufficiali che comandarono l'8° gruppo
Maggiore Zoppi Cav. Enrico
Ten. Col. Fassini Camosci Cav. Gustavo
Cap. Prin Abelle Sign. Amilcare (interinale)
Cap. Vestri Sig. Luigi (interinale)
Maggiore Grandi Cav. Felice
Cap. Vestri Sig. Luigi (interinale)
Ten. Col. Schellino Cav. Gioacchino
Maggiore Baldassarre Cav. Ettore
Cap. Graglia Sig. Mario (interinale)
Ten. Col. Berardi Cav. Umberto
Nome degli ufficiali e militari di truppa morti durante la campagna
Ufficiali morti
Ten. Carloni Sig. Francesco
Ten. Angeleri Sig. Ezio
Ten. Bellantonio Sig. Giuseppe
Sot. Ten. Rossi Sig. Claudio
Militari di truppa morti
Serg. Spiller Cristiano
Cap. Magg. Carotenuto Giuseppe
Cap. Torricelli Luigi
Cap. Butti Giuseppe
Soldato Vitali Ercole
Soldato Antonimi Luigi
Soldato Caccivio Vittorio
Soldato Cavallaio Giuseppe
Soldato Galli Luigi
Soldato Gulmanelli Ercole
Soldato Pupillo Domenico
Soldato Petrucci Venanzio
Soldato Tarlassi Luigi
Sodato Erbetta Federico
Soldato Papis Giovanni
Soldato Lodi Serafino
Militari di truppa feriti
Asp. Negri
Serg. Corti Gastone
Serg. Dallai Achille
Serg. Ziosi Armando
Serg. Ganna Mario
Cap. Magg. Spirindelli Vittorio
Cap. Masini Attilio
Cap. Giussani Giovanni
Cap. Pizzetti Cesare
Cap. Armando Giovan Battista
Cap. Gazzola Primo
Cap. Alberini Bartolomeo
Sol. Signorini Albino
Sol. Conti Francesco
Sol. Pezzotta Mario
Sol. Baravelli Arzio
Sol. Paglialunga Paolo
Sol. Favaro Luigi
Sol. Bidona Ferdinando
Sol. Giudoni Giuseppe
Sol. Cason Fioravante
Sol. Verri Pietro
Sol. Bacchetti Antonio
Sol. Violanti Francesco
Sol. Bussi Emilio
Sol. Ugolotti Valentino
Sol. Ferretti Alfredo
Sol. Rossoni Isaù
Sol. Di Tossoni Ernesto
Sol. Tinti Agosto
Sol. Mindi Francesco
Sol. Lazzeri Vittorio
Sol. Pontisso Riccardo
Sol. Manni
Sol. Lombardi Fortunato
Sol. Rizzanti Massimiliano
Sol. Melzi Giovanni
Sol. Scanielli Luigi
Sol. Bartolini Ottavio
Sol. Melandri Luigi
Sol. Fretta Attilio
Ricompense al valore
Medaglie d'Argento
Ufficiali
Ten. Col. Fassini Camosci Cav. Gustavo
Magg. Zoppi Cav. Enrico
Cap. Vestri sig. Luigi
Cap. Prin Abelli sig. Amilcare
Ten. Cerri sig. Vincenzo
Truppa
Sol. Petrucci Venanzio
Sol. Mastrorosato Marino
Sol. Barruffa Albino
Sol Lanzini Emilio
Medaglia di Bronzo
Ufficiali
Ten. Col. Berardi Cav. Umberto (2 Med.)
Cap. Ferrero sig. Michele
Cap. Mersili sig. Agostino
Cap. Giglio sig. Umberto
Ten. Sconfienza sig. Michele
Ten. Mangiagalli sig. Franco
Ten. Vegezzi sig. Aldo
Ten. Molinari sig. Arturo
S. Ten. Andreoli Scipioli sig. Valentino
S. Ten. Patella sig. Vittorio
Truppa
Serg. Magg. Beltramini Felice
Serg. Passoni Enrico
Cap. Magg. Francalanci Belisario
Sol. Favorido Giuseppe
Decorazioni estere
Medaglia d'Argento Inglese
Mares. Mazzini Alfonso
Cap. Chitarelli Umberto
Sol. Favorido Giuseppe
Croce d'Argento Inglese al merito distinto
Ten. Mangiagalli sig. Francesco
Medaglia d'Argento Serba
Mares. Plasenzotti Massimo
Croci di guerra per atti di valore speciali
Ufficiali N. 8
Truppa N. 13
Croci di guerra per essere stati lungamente in zona soggetta alle offese nemiche ed essersi comportati in modo esemplare
Comando gruppo: Ufficiali 4
Comando gruppo Truppa 20
18ª batteria Ufficiali 4
18ª batteria Truppa 140
19ª batteria Ufficiali 3
19ª batteria truppa 109
89ª batteria Ufficiali 3
89ª batteria Truppa 135
22° gruppo cannoni da 105
Il 22° gruppo cannoni 105, batterie 64 66 72 venne costituito dal 2° Reggimento Artiglieria Pesante Campale il 1° febbraio 1917.
Alla fine di giugno il gruppo partiva per Valle dei Signori prendendo posizione a Monte Cornetto, e alla fine di luglio si spostava sul fronte dell'Isonzo prendendo posizione sul Podgora, presso q. 206, per l'azione della Bainsizza passando alla dipendenza dell'8° Corpo d'Armata -2ª Armata.
Il 21 ottobre il gruppo veniva destinato al 4° Corpo d'Armata e iniziava subito lo spostamento per occupare le posizioni stabilite presso le case di Golobi passando alla dipendenza del 19° Raggruppamento Pesante Camp.
Le posizioni da occupare erano però di difficile accesso e richiedevano un faticoso traino a braccia. Riuscite vane le insistenti e pressanti richieste di ausiliari fatte dal Comandante di gruppo, il lavoro veni va in iziato dal personale delle batterie, ma le pessime condizioni del terreno e lo stato fisico del personale faceva proseguire stentatamente e faticosamente il traino.
Iniziata l'offensiva austriaca e richiesto d'urgenza il concorso delle batterie, il giorno 24 ottobre alla ore 13 potevamo entrare in azione solo tre pezzi della 72ª, già in posizione, e 6 pezzi delle altre batterie che pur essendo ancora lontani dalle loro postazioni, potevano battere ugualmente il rovescio del Merzli e della Sella di Fleme. Alle ore 14.50 veniva comunicato che la situazione era inquietante e allora si cercava di trascinare un pezzo sulla strada per battere a puntamento diretto la strada di Idesco Golobi, ma causa le pessime condizioni del terreno non si riusciva nell'intento. Intanto il fuoco di fucileria si approssimava e allora gli Artiglieri impugnato il moschetto, in unione ai bersaglieri, cercavano di arginare l'avanzata degli austriaci: causa però le perdite subite per il fuoco delle mitragliatrici, il personale delle batterie e i bersaglieri iniziavano la ritirata su Luico dopo aver asportato gli otturatori e i cannocchiali dei pezzi.
Nella notte un contrattacco dei bersaglieri e di Artiglieri riportava la nostra linea presso le batterie e all'alba, ufficiali e soldati delle batterie stesse si slanciavano arditosamente fuori della linea; nonostante il fuoco violento delle mitragliatrici austriache e le perdite subite, riuscivano a mettere in azione due pezzi, uno della 64ª batteria e uno della 66ª batteria, e ad aprire il fuoco contro le case di Golobi per sloggiare gli austriaci o per provocare lo scoppio del deposito munizioni del gruppo; infatti alle ore 8.30 si riusciva nell'intento e i bersaglieri ricacciavano il nemico oltre il pianoro di Golobi.
Però dopo poco, sotto la pressione di forze preponderanti, si dovevano abbandonare definitivamente i pezzi, dopo averli resi inservibili, e ripiegare su Luico.
A Luico gli Artiglieri vennero ancora impiegati per incolonnare su la strada gli obici di due gruppi Pesanti Campali, ma mentre si disponevano ad eseguire il traino, furono costretti a ritirarsi dal fuoco delle mitragliatrici austriache. Attraverso a mille ostacoli e a mille pericoli e disagi il gruppo, il 28 ottobre, passava il Tagliamento e il giorno 20 novembre raggiungeva il campo di concentramento di Mirandola salvando tutti i materiali tranne i dodici pezzi dovuti abbandonare al nemico dopo averli come è stato detto, resi inutilizzabili.
In tutta l'azione il contegno degli Ufficiali e della truppa fu superiore ad ogni elogio, per sprezzo del pericolo, per sereno coraggio e per la disciplina dimostrata.
Il 7 febbraio 1918 il gruppo completamente ricostruito e formato dalle batterie 64 -65 66 partiva da Mirandola diretto a Mestre. Il giorno 16 febbraio la 64ª e la 65ª e il 15 la 66ª prendevano posizione al Cavallino nei pressi di Cava Zuccherina.
Il 12 marzo il gruppo veniva destinato nel Trentino in Val Sugana al 29° Corpo d'Armata 1ª Armata e il 18 Marzo la 66ª batteria, il 20 la 64ª e la 65ª, prendevano posizione presso Opla alla dipendenza del 10° Raggruppamento Pesante Campale.
Il 26 maggio il gruppo veniva destinato all'8° Corpo d'Armata e il giorno 28 le batterie prendevano posizione presso Visnadello passando alle dipendenze del Raggruppamento misto da 105 e da 102 e prendendo parte attiva nella battaglia del Piave iniziata il 15 giugno.
Il giorno 19 le batterie si spostavano nei pressi di Spregiano effettuando il cambiamento di posizione per sottrarsi al violento fuoco nemico.
Dal 15 al 24 giugno le batterie non cessavano mai il fuoco benché violentemente controbattute; il personale tutto dava splendida prova di sereno coraggio e di calma; il contegno degli Ufficiali fu superiore ad ogni elogio; il giorno 19 un colpo nemico feriva gravemente un Ufficiale e cinque soldati ma l'Ufficiale non abbandonava il suo posto che quando la forte perdita di sangue ne rendeva necessario e urgente il trasporto all'Ospedale.
Respinti oltre il Piave gli austriaci, le batterie rimanevano nelle loro postazioni fino al 10 luglio quando giungeva l'ordine di trasferimento in Valle Lagarina e il 12 luglio rioccupavano le posizioni abbandonate il 26 maggio ritornando alle dipendenze del 10° raggruppamento Pesante Campale.
Il 23 agosto 1918 le batterie si spostavano e il 25 occupavano nuove posizioni presso l'abitato di Prada dove rimanevano fino il 20 ottobre.
Durante questo periodo le batterie venivano impiegate giornalmente in numerosi e ben riusciti tiri di controbatteria e venivano violentemente controbattute tanto da rendere necessario il cambiamento di posizione a due di esse.
Il 20 ottobre le batterie partivano destinate al 6°Corpo d'Armata 4ª Armata; il 22 prendevano posizione nei pressi di Monte Palla (Grappa) passando alle dipendenze del 15° Raggruppamento Pesante Campale e prendendo parte attiva alle azioni per la conquista del tratto di Monte Asolone Solarolo. Alle ore 12.45 del 31 ottobre cessavano il fuoco.
Nome degli Ufficiali e Militari di Truppa uccisi e feriti
Non si è potuto accertare se siano stati uccisi Ufficiali e militari di truppa.
Ufficiali feriti
Tenente Gaeta Oscar
Aspirante Muzzi
Aspirante Elefante
Tenente Salmeri Giuseppe
Tenente Angeli Leonello
Tenente Dell'Arringo Luigi
Militari di truppa feriti
Caporale Nobili Ferruccio
Sergente Maradei Gennaro
Sergente Griffino Silio
Caporale Pedetti Giuseppe
Soldato Orsi Antonio
Caporale Macagna Alessandro
Decorazioni al valore militare
Ufficiali
Medaglie d'Argento
Capitano Rabotti Carlo
Tenente Angeli Lionello
Tenente Mazzotta Giuseppe
Tenente Gaeta Oscar
Tenente Salmeri Giuseppe
Medaglie di Bronzo
Tenente Gioppi Rinaldo
Truppa
Medaglie d'Argento
Sergente Quelli Camillo
Caporale Nobili Ferruccio
Medaglie di Bronzo
Caporale Locatelli Giacomo
Soldato Fedeli Ottorino
Nomi degli Ufficiali che comandarono il gruppo
Maggiore Ferrari Cav. Paolo
Capitano Cerasoli Sig. Carlo
24° gruppo obici pesanti campali
Il 24° gruppo O. P. C., Batteria 70 71 72, è stato formato nell'anno 1917 presso il deposito dell'11° Reggimento Artiglieria da Campagna con materiale Ansaldo 1916. Detto reparto partiva per la zona di guerra il 20 dicembre 1917. Il giorno successivo giunto a S. Pietro in Gù, passava alle dipendenze del 30° Corpo d'Armata.
Il 14 gennaio con le truppe del 22° Corpo partecipava all'azione controffensiva per la riconquista di Col Rosso, Col D'Echel e M. Val Bella, prendendo posizione in Val Granezza di Gallio. Iniziatasi l'azione alle 13 del 26, le Batterie, con fuoco violentissimo, parteciparono alla apertura dei varchi e reticolati nemici di Kuculla. Il 28, alle 6.30, iniziatasi la fase risolutiva, le batterie impiegando proiettili a liquidi speciali battevano la Val Frenzela ; dichiarazioni di prigionieri nemici fecero ritenere molto brillanti i risultati del tiro. Dalle 7.15 alle 9.30 le Batterie aprivano i varchi nella linea nemica a casa Melago e da tale ora alle 11.30 tiravano sulle trincee di seconda linea a casa Meleghetto. Il resto della giornata venne occupato in tiri vari di interdizione e di disturbo. Non essendo riuscite le truppe di fanteria ad impadronirsi di M. Val Bella, il gruppo venne chiamato alle 7.25 del 29 a concorrere all'apertura dei varchi su alcune linee di detto monte che nella mattinata vennero poi occupate dai nostri. Il 5 febbraio il gruppo cessava di appartenere al 22° Corpo, e per via ordinaria si recava nei pressi di Onè di Fonte ove giungeva il 7, ritornando alle dipendenze del 19° Raggruppamento pesante campale del 30° Corpo.
Il 22 il gruppo, con le batterie 70 e 72, partiva per Valle delle Foglie ove dava il cambio alle Batterie del 3° gruppo O. P. C. passando alle dipendenze tattiche del 6° Corpo. La 71ª batteria rimaneva al Piano fino al 27 marzo, nel quale giorno prendeva posizione in Val dei Lebbi. Essendo andato in linea il 30° Corpo, il gruppo, il 21 aprile, dava il cambio al 34° gruppo O. P. C. prendendo posizione in Val Archeson, con la 70ª e la 72ª batteria, in Val Campini con la 71ª, e rientrando alle dipendenze del 19° Raggruppamento Pesante Campale.
Il 21 maggio le batterie partecipavano all'azione di fuoco per l'attacco di Monte Spinoncia. Durante questa azione le batterie conseguivano l'alta lode del Comandante la Brigata Aosta alla cui direzione era affidata l'azione. Il 29 il gruppo andava a riposo a San Zeno fino al 3 giugno, nel quale giorno prendeva posizione di terza linea a cavallo della pedemontana sud del Montello e precisamente al bivio della parrocchia di Giavera passando alle dipendeze tattiche dell'8° Corpo.
Il mattino del 15, iniziatosi l'attacco nemico, le batterie aprivano il fuoco di contropreparazione, e passato il Piave da parte di alcuni reparti nemici, battevano numerosi obiettivi sulle due rive del fiume e principalmente la passerella di Val Jacur. Nel pomeriggio la 72ª batteria si spostava prendendo posizione sulla strada N. 5 del Montello. Verso le ore 17, pattuglie nemiche d'assalto, giungevano sulla linea dei pezzi, ma non riuscivano ad impadronirsene, né a far cessare il fuoco, e venivano tutte ributtate. Un contrattacco degli Artiglieri della batteria riusciva a ricacciare il nemico dall'abitato di Giavera, ed a liberare due Ufficiali dei CC. RR. ed un soldato della 58ª Divisione, che erano caduti in mano al nemico. Il tiro continuato tutta la giornata metteva fuori efficienza gran parte dei pezzi. L'inconveniente, dovuto esclusivamente alla grave deficienza del materiale, provocava la limitata azione di fuoco del gruppo. Il giorno 17 due batterie ricevevano ordine di portarsi in posizione arretrata presso la Colombera; la 3ª batteria, causa l'inefficienza dei pezzi, venne inviata a riorganizzarsi a Musano. Nella notte del 19 e il 20 le due batterie in azione venivano riportate nella primissima linea presso Giavera, passando alle dipendenze tattiche del 25° Corpo d'Armata. Ricacciato il nemico dal Montello, il gruppo ritornava subito alle dipendenze del 30° Corpo d'Armata, IV Armata, con quale prendeva posizione di riposo a Brusaporco. Il 12 luglio era inviato in posizione, con due batterie, in Val Archeson una, in Val Melin l'altra.
Da tale posizione prendevano parte alle azioni d'attacco del Monte Salarolo.
Durante questa azione il gruppo sottoposto alla dura prova di un violento tiro lasciava sul campo 5 morti e otto feriti, fra i quali, gravemente il Maggiore Comandante del Gruppo Parlati Cav. Pasquale. Dal giorno 28 agosto al 5 ottobre il Gruppo sostava a Campo San Pietro alle dipendenze del 19° Raggruppamento (30° Corpo d'Armata).
Il 5 ottobre, agli ordini del Capitano Sirombo Sig. Casimiro, prima alle dipendenze dell'11 Raggruppamento (11° Corpo d'Armata) poi alle dipendenze del 2° Raggruppamento in posizione presso Ronchi di Maserada, prendeva parte all'azione di forzamento della linea del Piave da parte della 10ª Armata Inglese. (24 27 ottobre 1918).
Per tale azione il Comando della 10ª Armata Inglese trasmetteva a mezzo del 2° Raggruppamento Pesante Campale un encomio verbale al gruppo.
Dal 1° novembre al 25 dicembre il gruppo raggiungeva successivamente con propri mezzi, per via ordinaria, le località di Ponte Gaffaro sul Lago d'Idro, dove rimaneva fino al giorno 5 novembre, indi Ospitaletto presso Brescia dove rimaneva fino al 9 novembre, poi Pescantina dove rimaneva fino al 25 novembre, infine Tiene dove rimaneva dino al 29 gennaio 1919.
Il 29 gennaio il gruppo si spostava a Schio, il 26 aprile a Bistezza; il 27 a Novo Susica; il 3 ottobre a Flambro; il 2 aprile 1920 a Codroipo e il 7 maggio partiva per Roma destinato a far parte del 37° Reggimento P. C. Il 15 giugno il gruppo veniva sciolto.
Perdite
Militari Uccisi: N. 8
Militari Feriti: N. 13
Decorazioni al Valore Medaglie d'Argento: N. 6
Medaglie di Bronzo: N. 6
Comandanti di gruppo Ten. Colonnello Silano Cav. Carlo
Ten. Colonnello San Marzano Cav. Ottavio
Maggiore Guarienti Cav. Teodoro
Maggiore Ghelli Cav. Francesco
Maggiore Sirombo Cav. Casimiro
Maggiore Parlati Cav. Pasquale
32° Gruppo Obici Pesanti Campali
Il 32° Gruppo obici pesanti campali, batteria 94, 95 e 96 è stato formato il 1° settembre del 1917 dal 23° Reggimento da Campagna. Partì da Asti il 23 giugno 1917 e fu assegnato alla 2ª Armata. Prese posizione il 1° luglio a Solio dell'incudine, a Pietra la favella e Ponte del Pasubio. Il 17 luglio si spostò a Valle Doblar a terno del Kradwer, passando alla dipendenza del 24° C.A. Nell'agosto prese parte all'offensiva della Bainsizza e nell'ottobre alle azioni contro l'offensiva austriaca, durante la quale fu costretto ad abbandonare i pezzi e gran parte del materiale. Dal 22 novembre 1917 al maggio 1918 rimase al Campo di riordinamento di Mirandola. Il 27 maggio 1918 fu destinato nel settore Fagarè di Piave Ponte di Piave alla dipendenza del 11° Corpo d'Armata. Prese parte all'offensiva del 15 giugno e per la sua brillante condotta fu citato nel bollettino di guerra del Comando Supremo. Alla dipendenza della 10ª Armata XI C. A. il 32° gruppo, nell'ottobre 1918, partecipò all'offensiva nostra alle Grave di Padadopoli, prima da Saletto di Piave, poi da Bocca di Collalta e passò il Piave il 10 novembre. Il 22 dicembre, inquadrato con la 54ª Divisione di fanteria, fu dislocato sulla linea d'armistizio in Istria dove rimase fino ai primi di ottobre 1919, alla dipendenza dell'8ª Armata. Il 7 gennaio 1920 partì da Codroipo per raggiungere Terni, destinato a far parte del 33° Reggimento Pesante Campale.
Non si sono potuti avere dati circa il numero dei morti, feriti e dei decorati.
Nomi dei Comandanti di gruppo dal novembre 1917 in poi
Magg. Romano Cav. Pasquale
Cap. Nizza Sig. Agostino
Magg. Ventrella Cav. Pasquale
33° Gruppo Cannoni 105
Il 33° Gruppo cannoni 105 venne costituito dal 1° Reggimento Pesante Campale il 1° ottobre 1917 con le batterie 97, 98 e 99. Il 22 novembre partì da Casale Monferrato diretto a Vicenza e quindi nell'Altipiano di Asiago, ove giunse il 6 dicembre passando alla dipendenza del 42° Raggruppamento d'Assedio 26 Corpo d'Armata VI Armata.
Le batterie presero posizione rispettivamente, la 97ª a Kaberlaba, la 98ª a Monte Lintke, la 99ª a Monte Ceramella.
Da tali posizioni presero parte all'azione per la conquista di Col del Rosso, Cima d'Echele e Monte Val Bella 27 29 gennaio 1918.
Il 29 aprile il personale andò a riposo a Pozzan lasciando i pezzi in consegna al 4° Gruppo Cannoni 105 dal quale riprese il materiale.
Il 18 maggio le batterie si trasferirono a Villaraspa, il 24 sull'Altipiano, e il 27 ritornarono a Pozzan.
Il giorno 2 giugno partirono per S. Pietro in Gù e quindi proseguirono per Contrada Rastello (Frazione del Conte) passando alla dipendenza del 22° Corpo d'Armata 8ª Armata.
Il 14 si trasferirono a Cucinati (Rosà) ove giunsero il giorno 15 ma lo stesso giorno proseguirono per Romano d'Ezzelino ove presero posizione per proteggere la linea del Mussolente. Il 17 si trasferirono a C. Andretta presso Riese e il 18 nella regione del Montello (S. Rocco) ove giunsero il 19 ed entrarono subito in azione per opporsi all'avanzata degli austriaci che si ritirarono precipitosamente al di là del Piave.
Le batterie vennero violentemente controbattute ma il loro fuoco continuò efficacissimo. Il 28 giugno le batterie si trasferirono presso Arcade e occuparono le posizioni lasciate dal 2° gruppo cannoni 105.
Il 14 luglio il gruppo si trasferì sul Montello presso Selva eseguendo tiri d'interdizione, di sbarramento, di controbatteria fino al 21 ottobre, quando le batterie si spostarono in posizione avanzata per prendere parte più efficacemente alla battaglia di Vittorio Veneto.
Il fuoco venne iniziato alle ore 10 del giorno 27 con obbiettivi d'interdizione lontana e contro osservatori e riflettori; cessò alle ore 7.20 del 29 ottobre essendo giunto l'ordine alle batterie d'incolonnarsi per passare il Piave, passaggio che venne effettuato il giorno 31. Lo stesso giorno le batterie giunsero a Fontigo; il 1° novembre si trasferirono a Soligo, l'8 a Fadalto, il 9 a Bastia, il 14 a Vittorio Veneto, il 15 a Fontanafredda, il 18 a Carpacco, il 19 a Osoppo.
Il 1° febbraio 1919 il gruppo si trasferì a Maiano, il 14 maggio a Tarvis dove le batterie presero posizione sul pianoro di Grenth.
Il 12 giugno giunse l'ordine di oltrepassare la linea d'Armistizio e il 16 le batterie giunsero a Seebach presso Villacco. Il 19 luglio le batterie presero posizione presso Peron e il 23 rientrarono a Seebach.
Il 24 agosto si trasferirono a Pradamano e il 7 obbobre a Magnano in Riviera.
Il 21 maggio 1920 il gruppo si trasferì a Roma essendo stato destinato a far parte del 7° Reggimento Pesante Campale. Il 4 agosto venne sciolto.
Non si hanno dati per precisare il numero dei morti e dei feriti e il numero dei decorati al valore.
Comandanti di Gruppo
Ten. Col. Paolotti Cav. Teodoro
Magg. Gioni Cav. Nicola
Magg. Becchi Sig. Mario
Il retaggio di questi reparti che mirabilmente contribuirono ad una maggiore ascesa dell'arma, ad accrescerne le sue glorie, toccò a me il vanto di raccoglierlo, ed ho pertanto sentito il dovere di mettere in luce tutti gli ardimenti, tutti i sacrifici, tutti gli eroismi dei forti e baldi artiglieri che a quelle unità appartennero.
Essendo ora il 7° Artiglieria depositario di queste eredità, che conserverà come patrimonio prezioso, in ogni occasione saranno da esso celebrate le gesta di quegli eroi che resteranno e vivranno nella memoria e nel cuore di tutti i suoi figli.
Sono questi sacri ricordi delle ore di lotta e di sacrificio dai quali gli artiglieri del 7°, vecchi e giovani, di ieri, di oggi e di domani, trarranno alimento di forza e di fede, trarranno instancabile energia e infaticabile azione, intese sempre al bene ed alla grandezza della Patria nostra immortale!
Terni 30 maggio 1922
Il Col. Comand. Il 7° Reggimento Artiglieria P. C. Laliccia
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